Sono così orgoglioso di vedere anche in italiano, grazie al mio amato editore Hoepli, il volume Business Model Team, di Tim Clark e Bruce Hazen, con la prefazione di Yves Pigneur.
Lo presenterò ufficialmente questo Mercoledì alla SMAU 2018 di Milano!
Perdona fin da subito il mio entusiasmo… ma ho passato lunghissime serate a tradurlo frase per frase. Un compito ostico ad integrare aspetti legati alla strategia e al marketing, allo sviluppo organizzativo, al management, allo sviluppo del personale e soprattutto al design. Del resto è la prima applicazione sistemica del Business Model Canvas ai team!
L’edizione italiana è a cura del sottoscritto, contiene una straordinaria prefazione dell’amico Gian Paolo Montali, il grande coach e manager, medaglia d’argento olimpica della pallavolo e Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2022. Include anche la prefazione dell’edizione originale di Yves Pigneur, co-autore di Creare Modelli di Business con Alex Osterwalder.
Lo scopo di questo volume è quello di colmare il divario che oggi esiste tra:
- Sviluppo del personale (Business Model You con l’incredibile intuizione del Personal Business Model Canvas),
- Operation e organizzazione (Business Model Team),
- Strategia aziendale (Business Model Generation).
Questo perché introduce un unico paradigma per progettare a tutti e tre i livelli: quello dei modelli di business.
Usare il paradigma dei modelli di business per descrivere il funzionamento dei team e delle persone in azienda permette di allinearli con la strategia aziendale più in fretta e con maggior efficacia.
Puoi avere maggiori informazioni sul libro e scaricare estratto e strumenti presso la pagina dedicata sul sito di BigName o acquistalo ora (cartaceo) su Amazon.
Il libro contiene anche due nostre case history già presenti nell’edizione internazionale: Enel e Cattolica Assicurazioni.
Ma come è nato il libro?
È un altro motivo d’orgoglio. Ho avuto infatti l’opportunità di influenzare in maniera importante la direzione del libro, occupandomi proprio del suo posizionamento in tutta la fase di progettazione del volume. Ecco come è successo.
Il libro nasce da un processo del tutto naturale. Il Canvas è stato spontaneamente applicato a temi organizzativi da innumerevoli professionisti intorno al globo. Tim covava da tempo l’idea di condensare queste esperienze in un sistema. Ha così invitato ad un workshop ad Amsterdam un numero ristretto dei massimi utilizzatori al mondo (da tutti i continenti!) della metodologia spiegata nel libro. Eccoli!
Mentre il workshop stava un po’ deragliando (c’era molta incertezza sul come applicare questi concetti ai team) ho avuto l’accortezza (a dire il vero il la sfrontatezza visto il livello dei presenti) di tirare fuori quello che allora era solo un mero prototipo interno del Branding Canvas e mettermi a fare delle ipotesi di posizionamento strategico.
La potenza del pensiero visuale catturò subito tutti i partecipanti, impegnati in altri esercizi e si formò immediatamente un gruppetto intorno a questo (allora ignoto) schema:
Alla fine ci siamo immaginati un libro sullo scaffale di management, ultra innovativo, pratico e visuale, in grado di supportare tutti quei manager che puntano all’autonomia dei loro collaboratori, con il desiderio di gestire meno e fare più leadership.
Per questo l’ipotesi di titolo che ho proposto fu Business Model We e non Business Model Team.
Successivamente il libro si è evoluto nel formato attuale e ha coinvolto sulla community 225 persone da 39 nazioni!
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