Questo articolo nasce da:
- alcune telefonate avute con Tommaso Sorchiotti (con cui si collabora su un fantastico progetto su questo argomento).
- creative chiacchierate con Giacomo Bruno.
- alcuni articoli del sempre brillante Maurizio Goetz, che è un faro per me sui temi del Branding (e che oggi compie gli anni!)
- un Post di Marco Massarotto.
Qualità o Marketing
I migliori Brand spesso vendono di più. Talvolta non solo per merito della loro qualità. Ci sono moltissimi e complessi aspetti emozionali alla base del loro successo. Ad esempio: il Rolex misura davvero il tempo meglio di altri orologi?
Nelle liste stilate di Altroconsumo e similari, il miglior Brand non sta al primo posto della classifica per qualità. Queste riviste sono degli ottimi servizi per identificare prodotti di alta qualità con Brand meno forti e spesso a minor costo.
Cosa sta cambiando
Ma cosa è cambiato con l’avvento di Internet?
Adesso il Brand appartiene sempre di più ai suoi clienti, che online possono commentare, discutere, giudicare, lodare, disprezzare e talvolta anche condannare e diffamare prodotti e servizi.
Il messaggio può essere cambiato, rovinato, migliorato, ma anche direttamente creato dagli utenti…
Un esempio (legato alla politica, ma rende l’idea) è il generatore di cartelloni elettorali di UDC e PD (paulthewineguy.com), semplicemente geniale.
Per non parlare del caso Domino’s Pizza.
Nascoste dietro i loro Brand
Ma diciamoci la verità: siamo ancora lontani da un’Internetcrazia vera e propria, in cui gli utenti POSSIEDONO e FORMANO i BRAND, come molti affermano con entusiasmo…
Per quanto partecipi alla conversazione, dietro un Brand c’è sempre un’azienda ed è facile che scappi la mano: bombardamenti pubblicitari, finte campagne, finte dichiarazioni di partecipazione solidali, finti blog o (peggio) orrendi e inutili Blog. E ancora: contratti poco chiari o in mala fede e offerte che diventano presto trappole.
Facile: i manager si nascondono dietro le loro aziende e queste si nascondo dietro i loro Brand.
Ma TU non puoi permettertelo
Quando dietro il Brand c’è una persona la storia è ben diversa.
Perché ci sei solo tu e la tua rete di contatti a definire la tua reputazione. Non puoi nasconderti dietro a nulla, perché il tuo Brand sei Tu. Su Internet circola il tuo Brand insieme alla tua persona e ai tuoi servizi.
Un’azienda può cambiare il suo Brand o averne diversi. Per me e per te non è proprio immediato, a meno di non cambiare NOME E COGNOME, TUTTA la tua rete di contatti e riempire Google con almeno 3 pagine di nuovi risultati!
Per questo il Personal Branding è un impegno e una garanzia per i tuoi clienti.
Strategie fondate sul Valore
Nel Personal Branding se non hai valore non hai un buon Brand. La strategia fondamentale è sempre quella di generare valore, aiutare e condividere, cose molto semplici da fare nell’era di Internet. E poi il Social Networking: contattare altri utenti, creare relazioni, dare consigli e chiederli. Puoi certamente utilizzare le migliori tecniche di Marketing e Branding prendendo spunto dalle aziende. Non c’è niente di male nel saper comunicare bene i propri punti di forza.
Insomma:
Comportati meglio di un Brand
Ciao Luigi,
porti sempre dei supporti davvero interessanti. Non posso che dirti che sono d’accordo con te.
Ti prendo come esempio facebook perchè ci stiamo entrambi parecchio tempo (trovo interessante anche viadeo…). Alla fine dei conti ho imparato a mettermi nei panni dell’utente, del “cliente” se così vogliamo chiamarlo.
Sicuramente trovare tangibilità nella persona con cui ti rapporti e da cui magari acquisti, da un valore aggiunto superiore e soprattutto credibilità.
Scrivo poco, perchè sei stato più che esauriente.
Ancora complimenti
Grazie mille Gabriele
La credibilità è un fattore fondamentale sia per i brand personali che per le aziende
sembrano parole leggere, ma la realtà è che richiede un impegno enorme…
Le aziende in generale non lo concepiscono proprio
A proposito di aziende che hanno capito cosa significa partecipare alla conversazione:
http://www.rightbrainleftbrainblog.com/2009/05/why-marketers-should-follow-the-zappos-model.html
A presto!
Troppo avanti Zappos: tra l’altro si basa molto sul personal branding del loro CEO e dei loro dipendenti!