Me la sono andata a cercare…
Sono andato sul sito Epicurious.com e ho dato un voto ad alcune ricette:
Epicurious.com mi ha presentato questo PopUp:
FaceBook mi ha chiesto un paio di volte se ero sicuro, ma proprio sicuro, ma veramente sicuro di voler condividere queste informazioni con i miei amici:
E questo è quello che ha visto un amico sul suo profilo:
In questo modo la mia azione è diventata sociale, la mia social action presso quel sito, è diventata veicolo pubblicitario e la mia “reputazione” garante della reputazione di Epicurious.com (è andata male a loro però stavolta).
Evidentamente FaceBook non era già abbastanza virale, non bastava che gli utenti condividessero “solo” i contenuti legati ai loro profili.
Hanno voluto allargare il suo raggio di azione agli innumerevoli servizi sparsi sul Web, perché le azioni sociali avvengono anche e soprattutto lì.
Del resto la regola del Marketing2.0 è: “i prospect (clienti futuri) si fidano molto più dei clienti (passati) che delle aziende”.
Ora dovrebbe essere abbastanza chiaro come funzioni questo meccanismo di pubblicità a disposizione delle aziende.
E non è finita qui: le aziende possono decidere di chiedere a FaceBook di presentare una pubblicità poco sotto ciascuna notifica nei News Feed dei miei amici (è il servizio Business Social Ads)
Ok, ci sono “alcuni” problemi di privacy, hanno fatto un po’ di casino, con parecchi errori, sia tecnici che di comunicazione…
Non ho intenzione di aggiungere qualcosa ai fiumi di parole spesi su questo argomento.
Una cosa è certa: FaceBook sta pagando lo scotto di esplorare da pioniere una terra di confine…
Lascia un commento