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Gli RSS stanno uccidendo la Blogosfera?

Misc · 16 Aprile 2008

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Dopo che ho scritto l’articolo precedente ho trovato numerose altre conversazioni sull’argomento.
Molte di esse sono state scatenate dal servizio Shyftr, un lettore di RSS con funzionalità “social”.
Vediamo come…

L’onda lunga degli RSS sta cambiando decisamente la Blogosfera.
Mentre in Italia ancora pochi sanno cosa siano gli RSS,
nel resto del mondo sono molte le persone che seguono gli aggiornamenti dei Blog unicamente tramite un lettore di RSS come Google reader.
Questo ha subito rappresentato un problema per coloro che monetizzano i loro Blog tramite le pubblicità sul loro sito e quella inserita nei Post (da qui il titolo un po’ provocatorio).
FeedBurner ha cercato di venire incontro a queste necessità, offrendo l’inserimento di pubblicità all’interno dei Feed letti tramite un RSS Reader. Al momento la cosa è possibile solo per alcuni selezionati Publisher, ma è prevedibile che diventerà presto disponbile per tutti. Ricodiamoci che FeedBurner è di Google e negli RSS AdSense non passa!

Quando però Shyftr, un lettore di RSS con funzionalità “social”, ha iniziato a permettere i commenti ai Post direttamente sulla sua piattaforma, qualcuno ha inziato a coniare l’orribile termine “Content scraper”, che identifica quelli che in qualche modo guadagnano sul contenuto degli altri.

La conversazione si è immediatamente infiammata,
dividendosi tra i detrattori:
Mathew Ingram e Tony Hung
e quelli a favore: Louis Gray e, ovviamente, Robert Scoble.
Scoble ipotizza direttamente la fine dell’era del controllo dei Blogger: non possono più decidere dove avvengano i commenti!
Del resto non è una novità: la tanto celebrata conversazione è la vera fonte di guadagno per i Blog commerciali. È abbastanza ovvio attendersi che, esattamente come sono aumentate le letture dei Post tramite gli RSS Reader, aumenteranno anche i commenti fuori dai Blog.
Lo stesso discorso vale per FeedBurner e gli altri aggregatori RSS che abilitano i commenti.

I Blogger professionisti dovranno presto cercare nuovi modi di guadagnare con il proprio Blog?
Forse sempre più tramite affiliazioni e sponsorizzazioni (come del resto fa Scoble)?
Mi chiedo cosa abbia da dire il mitico Robin Good sull’argomento…

Intanto Dave Stanley, uno dei fondatori di Shyftr, ha annunciato che disattiverà i commenti quando gli articoli hanno già dei commenti nella loro piattaforma originale.
Francamente mi sembra un po’ confusa come soluzione…
Che ne pensi?

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Archiviato in: Misc Etichettato con: Conversation, Conversazione, FriendFeed, louis gray, rss, rss reader, Scoble

Luigi Centenaro

Interazioni con il lettore

Commenti

  1. Chiara dice

    17 Aprile 2008 a 07:59

    Forse dovremmo fare come Repubblica con il suo RSS con solo titoli e una breve descrizione
    In questo modo porta traffico al sito

    Rispondi
  2. sacha monotti dice

    18 Aprile 2008 a 11:04

    francamente penso che la situaizone sia MOLTO CONFUSA. aggiungo che si sfocia sicuramente in un problema di copyright che di sicuro non si risolve semplicemente limitando il contenuto che si distribuisce con l’RSS, perchè se è vero che Repubblica se lo può permetttere, un “semplice” blogger cosi facendo finisice per limitare molto il numero di persone che andranno a leggere il proprio post (in quanto non c’è dubbo che moltissime persone, me compreso, lo usano i reader come principale strumento di lettura dei post).
    Ma prima bisogna risolvere l’enorme problema di copyright legato a chi produce e distribuisce contenuti sul web…commenti inclusi….

    Rispondi
  3. Andrey dice

    18 Aprile 2008 a 15:42

    Luigi, io penso che i feed RSS “stanno uccidendo” il modello di Google Ads, e questo mi piace un sacco! [perche’ non sono un Blogger che vive da questo fonte di redito strano :lol:]

    veramente voglio vedere il Web 2.0 basato su un qualcosa piu’ geniale del Ads come Business Model!

    personalmente navigo solo in Firefox con AdBlock-plus abilitato, quindi quelli ads non gli vedo mai 🙂 ma con RSS e’ ancora piu’ sicuro- mi servono le INFORMAZIONI, non vedere le pagine Web fleshati…

    anche se capisco bene a cosa serve “portare la gente sul sito”… ma con me non funziona mai. vado solo per lasciare commenti se mi interessa il articolo. se non mi interessa invece- perche’ devo essere stressato con tutta la roba di flash che danneggia il mio salute mentale? 🙂

    saluti,
    Andrey Golub
    http://www.spock.com/Andrey-Golub

    Rispondi
  4. Robin Good dice

    21 Aprile 2008 a 09:53

    Ciao Luigi,
    e grazie per aver lanciato la pietra.

    Gli RSS sono davvero un elemento importante della rivoluzione in corso, ma non danneggioano in alcun modo le potenzialità ed opportunità economica di chi pubblica online.

    Google offre RSS anche per i feed, solo che questa funzionalità non è ancora disponibile a tutti.

    Concordo con chi desidera vedere poca o nessuna pubblicità nei propri feed. La pubblicità, intesa come tale ci ha rotto a tutti. Andrey dice bene: ci interessano le informazioni non messaggi non richiesti. Quindi, va da se che maggiormente le pubblicità si avvicineranno ad un modello informativo, credibile e sostenibile, tanto più rapidamente il fastidio scomparirà lasciando spazio ad un utilizzo più mirato e rilevante di messaggi commerciali.

    Si, la pubblicità tabellare, tradizionale, è destinata a dare raccolti e frutti sempre inferiori. Per i blogger independenti, è bene cominciare da subito a non puntare tutto su AdSense. Troppi i rischi, troppa l’offerta, troppo ridotti i guadagni.

    Ci sono molte altre strade, ed alcune di queste davvero eccellenti nel produrre non solo guadagni più consistenti, ma anche nel rendere la propria missione di appassionati, divulgatori ed esploratori di nuove frontiere ancor più interessante.

    Portare la gente sul sito, è vero, non serve a niente. Ciò che può fare realmente la differenza e saper sviluppare la capacità di offrire contenuti e servizi veramente utili e senza fregature. Questo è quello che la gente cerca ed è anche disposta a pagare, specialmente quando gli si offre la possibilità di fare di + od in maniera migliore ciò che veramente l’appassiona.

    😉

    Robin

    Rispondi
  5. Marco dice

    22 Aprile 2008 a 21:38

    Penso che essere un blogger professionista sia un non-senso.
    Farne una potenziale professione e’ la migliore strada per dare spazio piu’ ai temi che colgono l’onda dell’interesse contingente delle persone che non a chi abbia effettivamente qualcosa da dire.

    Il mio ideale di blog e’ un po’ aristotelico: una relazione fra il “filosofo”, inteso come colui che ha qualcosa da dire sul mondo e sul suo significato, e le persone interessate ad approfondire la sua visione e le sue ragioni, eventualmente anche solo per contestarle successivamente in maniera piu’ forte.

    I filosofi di solito campano facendo altri lavori e non di sola filosofia, se campassero di sola filosofia spinti dal desiderio del profitto in gran parte finirebbero con il diventare dei santoni e non piu’ dei filosofi…

    Rispondi
  6. Daniele dice

    23 Aprile 2008 a 17:13

    Le Conversazioni stanno lasciando i blog, e’ vero…ma questo non necessariamente vuol dire che i blog debbano morire perchè con i commenti se ne vanno anche i guadagni…

    I contenuti di qualità resisteranno ed i guadagni associati pure. Cosa sarà spazzato via saranno i contenuti privi di senso e di nessun interesse, cosa che penso sia utile alla Conversazione 🙂

    Rispondi
  7. Luigi Centenaro dice

    23 Aprile 2008 a 22:26

    Un update: mi dicono che ora tutti possono aggiungere adSense al proprio account feedburner.

    Ad ogni modo davvero ottimi spunti in questi commenti…

    Segnalo altri due link sul tema blog e monetizzazione:
    Ancora Luis Gray (questo è bravo veramente):
    http://www.louisgray.com/live/2008/04/most-bloggers-dont-deserve-any-ad.html
    E anche il burbero Steve Hodson:
    http://www.winextra.com/2008/04/12/advertising-for-bloggers-has-to-change/

    Rispondi

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LUIGI CENTENARO

Docente universitario (SDA Bocconi, MIP e St. Gallen), fondatore di BigName, gli specialisti dell’innovazione di persone e team in azienda. Primo Personal Branding Strategist italiano, orgoglioso autore e curatore per Hoepli e fondatore di PersonalBranding.it (2008). Scopri di più...

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